Da: "Ufficio Stampa M.Argentario" A: Oggetto: APRE IL FESTIVAL ARIE DI MARE Data: mercoledì 17 agosto 2005 13.00 COMUNE DI MONTE ARGENTARIO Arie di Mare 2005 PIETRE BRUCIATE Porto S.Stefano - Arena dell'Areonautica Militare 18/24 agosto 2005 Apre domani sera la sesta edizione del Festival Arie di Mare, il Festival dell'Argentario, teatro musica e poesia dal Mediterraneo . Una rassegna di eventi che si articolerà dal 18 al 24 agosto , organizzata dal Comune di Monte Argentario con il sostegno della Provincia di Grosseto e dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione con Teatro Metastasio di Prato-Stabile della Toscana Il tema scelto per la 6° edizione di Arie di Mare, “PIETRE BRUCIATE”, è particolarmente evocativo e ampio e riprende, tanto in termini realistici che metaforici, le suggestioni ambientali e geografiche che hanno caratterizzato le ultime edizioni (le isole, i porti), proiettandole nella dimensione della storia e della memoria fino a un presente che ancora vede la regione mediterranea al centro di drammatici conflitti e tragedie naturali. Apre la rassegna Pamela Villoresi, che è anche direttore artistico del Festival, alle ore 21,30 Giovedì 18 agosto con La storia di Ninì dal romanzo “Lo Scialo” di Vasco Pratolini adattamento di Guido Davico Bonino e Pamela Villoresi regia di Pamela Villoresi musiche originali di Luciano Vavolo produzione: Teatro Biondo –Stabile di Palermo La storia Ninì è un monologo incentrato su uno dei personaggi più drammatici del romanzo Lo scialo di Vasco Pratolini. Attraverso la descrizione di una classe borghese in crisi, l’autore riesce a cogliere i segni di una più vasta e irreversibile crisi morale. Il personaggio di Ninì riflette appieno queste inquietudini: figlia del padrone di un’azienda agricola presso la quale lavora Adamo, Ninì finisce con lo sposare quest’ultimo sebbene non provi per lui alcuna attrazione. Molto presto Ninì matura la propria insofferenza all’interno del rapporto coniugale. Il contatto fisico col marito la disgusta e la sua mente s'infittisce di ossessioni fino al punto da rinfacciare ad Adamo vecchi rancori e intollerabili miserie morali. L’unica consolazione di Ninì è il rapporto lesbico che instaura, clandestinamente, con la maliziosa cameriera Fru. Ma a seguito di una inaspettata gravidanza di Fru, Ninì scopre che la sua amata non è quella sprovveduta fanciulla che, con la sua candida ingenuità, le aveva acceso il suo irrefrenabile desiderio, ma una ninfomane segnata da traumi infantili. Quando Ninì sorprende Fru al centro di una vera e propria orgia con alcuni militanti fascisti, decide di togliersi la vita. Lo scialo (1960) è il romanzo centrale e il più complesso e dallo scrittore fiorentino uno dei maggiori della sua generazione. Investe, infatti, gli aspetti dominanti della vita italiana quale venne svolgendosi nei due difficili decenni 1910-1930, specialmente nell’ambito di quella piccola e media borghesia che in gran parte ne impronta il processo di involuzione e di sviluppo. La tragica schiettezza di Ninì e le sue ambigue sofferte tentazioni ancestrali; l’esemplare chiusa bontà di Adamo; il corso drammatico e avventuroso della vita di Folco, dominato da una forsennata e consapevole volontà di potenza; il lungo carcere della gente del Pignone e dei contadini del piano; l’ossessiva malizia di Fru; i volti, i gesti, i destini degli altri personaggi cui Pamela Villoresi da voce nel monologo, fanno de Lo scialo un quadro, ancorché storico e psicologico, soprattutto morale di un’intera epoca. Porto S.Stefano, 17 agosto 2005